Corpo e mente: disturbi somatoformi come manifestazioni psicologiche
Ormai è largamente riconosciuto che in ambito psicologico non possa sussistere la distinzione cara al filosofo Cartesio tra res cogitans e res exstensa, ovvero che mente e corpo vadano considerate intimamente collegate, o meglio che la mente è “corpo” perché su esso si fonda.
Il corpo può farsi veicolo della sofferenza psicologica: le cosiddette somatizzazioni, ovvero patologie localizzate nel soma, ad esempio in distretti quali la testa, lo stomaco, la pelle, in molti casi sono riconducibili ad un malessere che non riesce ad essere “raccontato” a livello mentale.
Un’altra forma di sofferenza che rimanda al collegamento profondo tra corpo e mente è l’ipocondria, la paura delle malattie. In questa condizione patologica, la preoccupazione per la propria salute agisce da “filtro” distorto, producendo una cattiva interpretazione dei segnali del corpo e conseguenti circoli viziosi di angoscia.
Il percorso terapeutico in questi disturbi che si riferiscono al somatico mira a recuperare i collegamenti che esistono tra la mente ed il corpo, individuando il modo in cui il soma esprime in modo non verbale un disagio della persona.

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