Oscillazioni del tono dell’umore: tra reazione agli eventi e alterazioni patologiche
E’ normale per chiunque, nel corso del tempo ed anche della stessa giornata, avere delle oscillazioni del tono dell’umore.
Si definisce depressione un abbassamento patologico dell’umore, mentre l’innalzamento patologico è chiamato manìa (ipomania nelle forme meno accentuate).
A volte l’origine della depressione o delle alterazioni gravi dell’umore è strettamente legata a fattori “endogeni”, cioè a fattori di tipo genetico o biologico che incidono in maniera sostanziale sull’attività dei neurotrasmettitori; è il caso della depressione maggiore o del disturbo bipolare.
Nei casi più comuni invece la depressione è un fenomeno “reattivo”, cioè di reazione ad uno o più eventi che producono un senso di dolore, sconforto, prostrazione, sensazione di incapacità di farvi fronte.
Nell’oscillazione del tono dell’umore i vissuti depressivi si alternano a stati di segno opposto, come allegria, buonumore, senso di efficacia personale e di grandiosità. Anche l’alternarsi di stati umorali può essere conseguente a fatti della vita e comunque, pur nei casi in cui non è classificabile psichiatricamente, fonte di significativa sofferenza.
Se l’impatto degli eventi esterni è decisivo nell’orientare l’umore, si produce una dipendenza da ciò che accade fuori.
Un intervento psicoterapeutico, agendo sulla restituzione di una centratura su di sé, può contribuire a ridurre la sensazione di essere trascinati dall’onda degli stati umorali senza poter reagire.

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